Benvenuti!
Mi piacerebbe poter fare due chiacchiere sorseggiando un caffè prima che entriate a visitare questo luogo che considero la mia casa.
Non potendo farlo fisicamente, cercherò di farvi strada con i miei pensieri …
Ho iniziato a “fare cose” più o meno una quarantina di anni fa, la matita tra le mani da subito, mia madre conserva ancora i primi quaderni, con disegni di persone che avevano un becco da uccellino al posto della bocca! Chissà perché, forse già era nell’aria il cinguettio di Twitter!!!
Ho spaziato tra le tecniche e i materiali più vari. Dalla pittura su tessuto e seta, al disegno a carboncino, con cui ho iniziato il mio percorso, alla pirografia, alla pittura su vetro, al cartonnage, ai colori acrilici e ad olio, e a mille altre possibilità, avendo gestito per un po’ di anni, un’attività di commercio nel settore delle Belle Arti: ho avuto, così, la possibilità di sfogliare riviste e cataloghi, schede descrittive di prodotti, provare colori e pennelli di marche diverse, studiare tecniche.
Ho perfino sostenuto un esame alla Camera di Commercio, essendo io stessa l’addetta alla vendita nella nostra azienda di famiglia a Napoli.
Alcune possibilità, però, mi erano precluse: non avendo a disposizione un forno per la cottura ed uno spazio adeguato ho voluto rimandare di molti anni quello che era il mio più grande desiderio, la lavorazione a mano della ceramica: in un mondo sempre più teso all’omologazione e massificato, essa permette di sottolineare l’unicità di ogni individuo e la ricchezza di questa diversità.
Il nome del mio Laboratorio ha una sua storia.
Nel corso degli anni ho sempre cercato un nome diverso da quello, pur amatissimo e in cui mi riconosco, designato dai miei genitori, un nome che portasse in se il mio fare … e così qualche anno fa è nato Mavalù: tre sillabe, le prime di tre nomi, il mio e quello dei miei due figli, che sono, a mio avviso, le più amate e belle creazioni che potessi fare.